Le corti dei Savoia: RACCONIGI, VAL CASOTTO, VICOFORTE, VINADIO

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Ph. Archivio Castello di Racconigi - ingresso al castello
Ph. T. Aimar - Santuario di Vicoforte
Ph. Ass. Culturale Marcovaldo - Forte di Vinadio
Ph. E. Bono - Casa di caccia al Pian del Valasco

La storia della stirpe dei re d'Italia è ripercorribile attraverso le eleganti sale del castello di Racconigi, ricche di arredi d'epoca e di una voluminosa pinacoteca di famiglia. In origine roccaforte, divenne residenza di caccia e subì diverse trasformazioni nel ‘600 (con l’intervento di Guarino Guarini), nel ‘700 (arch. Borra) e nell’800, quando Carlo Alberto decise di ampliare l’edificio affidandone i lavori ad Ernest Melano e Pelagio Palagi. L'edificio porta soprattutto l'impronta significativa dei restauri voluti da Carlo Alberto per elevarlo a Regia Residenza. Da allora Racconigi verrà frequentato di sovente dalla Corte Sabauda, tanto da subire ancora alcuni ammodernamenti all'inizio del '900. All’interno si visita il primo piano nobile ed il secondo residenziale, le vaste cucine e la cappella reale. Da marzo a novembre é anche visitabile il parco di 170 ettari all’inglese, con alcuni edifici un tempo adibiti ad uso agricolo, le serre, tra le più famose d’Europa, e l’imponente costruzione neogotica della Margaria.

Spostandoci nella zona del Monregalese, a Vicoforte sorge il Santuario Basilica Regina Montis Regalis voluto da Carlo Emanuele I di Savoia che fece iniziare i lavori nel 1596. Nel ‘700 l’architetto Francesco Gallo realizzò la cupola più grande al mondo tra quelle ellittiche che venne affrescata a tema mariano. Il santuario ospita le spoglie del duca Carlo Emanuele I nella cappella di San Bernardo e quelle della figlia Margherita nella cappella di san Benedetto.

Proseguendo verso le montagne della Valle Casotto, a Garessio i Savoia, ed in particolare Carlo Alberto, trasformarono un’antica certosa in residenza dedicata alla caccia. Ma fu soprattutto il re Vittorio Emanuele II, grande appassionato di caccia, a frequentare questi luoghi insieme alla principessa Maria Clotilde. Il sito è momentaneamente chiuso.

In Valle Stura a Vinadio Carlo Alberto fece invece costruire un imponente forte che è sicuramente uno dei più significativi esempi di architettura militare alpina. Il forte albertino costruito tra il 1834 e il 1837 avrebbe dovuto costituire un’inespugnabile fortezza a difesa dei confini tra Piemonte e Francia ma non fu mai utilizzato per scopi militari (aperto da giugno a ottobre).

A Valdieri, in Valle Gesso, il re cacciatore Vittorio Emanuele II affascinato dai luoghi fece costruire alla fine dell’800 una “casa di caccia” nella zona del pianoro del Valasco. La recente ristrutturazione ha portato all'attuale destinazione d'uso come rifugio alpino con bar e ristorante. Il Rifugio Valasco è raggiungibile a piedi con una facile camminata di circa un’ora con partenza dalle Terme di Valdieri. Tra il 1857 e il 1870 il re Vittorio Emanuele II fece costruire in Valle Gesso anche la residenza estiva a Sant'Anna di Valdieri, la palazzina di caccia a San Giacomo di Entracque, mentre alle Terme vennero costruiti quattro chalet di tipo svizzero, due dei quali ancora esistenti e completamente restaurati: la "Casa della bella Rosin" e di fronte il "Casino di Caccia". I sindaci della valle, infatti, conoscendo la passione venatoria del re gli concessero la possibilità di creare in valle la Riserva Reale di Caccia.

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